E chi lo avrebbe mai detto, fai due video su youtube, qualche reel in più e nel giro di un mese sei già catapultato nel magico mondo dei content creator. Quelli povery ovviamente.
Dato che ci siamo, aggiungo anche blog e newsletter e le porte dell’influencing marketing sono ormai spalancate.
Ottombre è un ottimo mese per iniziare un viaggio, sia fisico che interiore, ci allontaniamo dai caldi estivi (crisi climatica permettendo) ed entriamo nella stagione dell’introspezione e degli “spicy latte” delle Karen americane. I mesi freddi sono i miei preferiti, si manifesta una attitudine particolare dell’uomo che tende a voler dare un senso all’operato di questi 12 mesi.
Sarà l’avvicinarsi della fine dell’anno che mette le cose su un piano di visione futura o semplicemente l’ingiallire della natura che ci riporta alla realtà dei fatti e cioè che ogni cosa ha un ciclo di vita e di morte, e che anche nella morte e nella desolazione del freddo c’è bellezza.
Un preambolo pazzesco per dire che ogni cosa diventa magicamente arancione e giallo e che questi sono i miei colori preferiti! Per una persona che si veste sempre di nero per fare prima non sembra credibile.
Torino, tolto le piogge tropicali e le pozze di melma fra un sanpietrino e l’altro in autunno ha alcuni scorci meravigliosi che non hanno nulla da invidiare a città francesi qui appena dietro l’angolo. Mettici un tram vintage o una scena novecentesca e la cartolina è bella che fatta.
Il sentimentalismo non è il mio forte e il discorso vuole andare a parare più ad una vicenda della mia giovetù di quando frequentado il liceo artistico scopro lo strumento della matita sanguigna. Una matita che io ho sempre associato per l’appunto all’autunno, alla decadenza al puzzo di naftalina negli armadi più che alla caratterizzazione del suo nome: il sangue…dato che si chiama sanguigna ma in realtà è arancione zucca.
Non l’ho mai capito come strumento, nel senso che si, era sicuramente affascinante nella sua presenza su foglio, così orgogliosa e “vecchia” ma di base, che aveva più della matita o del carboncino? A distanza di anni torno su questo strumento un po’ per diletto e un po’ per curiosità e l’unico motivo che mi intriga è proprio questo suo carattere “viscerale”.
Non è meglio di un carboncino, né di una matita anzi…ma è composta da anima. Resa stupenda con i ritratti soprattutto drammatici piuttosto dello still life o nature morte.
Come il carboncino velocizza molto il lavoro ragionandola su campiture più che contorni e sembra essere la base perfetta per la seconda fase poi della pittura. In tempo rinascimentale i fogli erano tinti, di un color paglierino più forte e usare la sanguigna su questo colore facilitava il mascheramento di forme abbozzate che servivano da base. Usarla oggi su carta bianca trattata è davvero un pugno in un occhio. Come è vero che usarla come una matita normale lo trovo errato. La sanguigna come il carboncino aiutano a creare i volumi che danno vita ad un’opera. Il gesso bianco e la gomma pane poi daranno i tocchi finali per donare brillantezza e vivacità.
A distanza di anni la riscopro perfetta per lavori in "plein air" in cui non si ha molto tempo ma si ricerca una resa drammatica e molto intima. Il suo colore poi è innegabile dirlo rende tantissimo sulla realizzazione della pelle per dare al lavoro quella profondità che non sempre la matita riesce a trasmettere.
A distanza di anni, e nonostante il digitale, riscopro la meraviglia di rilassarmi con una semplice matita…
Ti lascio anche dei link per i prodotti che ho usato e che potrebbero piacerti!
Buon inizio autunno e buona creazione!
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